mercoledì 6 novembre 2013

Team Building & Formazione


Eccoci amici del web a parlare nuovamente di formazione, ho detto formazione? 
 Si proprio quella bestia che nessuno vuole affrontare
Ma esiste ancora o resterà nei libri di Storia assieme alle guerre puniche e la carboneria? 
Dicono che il primo Team Building risale a Garibaldi e i Mille


Analizziamo alcuni problemi che continuano a regnare nelle nostre aziende

  • Troppo carico di lavoro e la distribuzione degli incarichi poco equilibrata
  • Turn over del personale
  • Un uso eccessivo, o inopportuno, dei più moderni device mobili sul lavoro
  • Uso improprio del cellulare, collaboratori che rispondono a una chiamata o inviano un SMS durante il turno o nel corso di una riunione.
Questi sono solo alcuni dei "punti deboli" segnalati dai miei colleghi ed alcuni titolari, evidenziando inoltre come nella maggioranza dei casi la comunicazione tra i vari membri del gruppo si svolga solo attraverso email e messaggistica istantanea, lasciando poco spazio alla costruzione di relazioni concrete e durature.


A tutto questo, inoltre, si aggiunge un altro aspetto che potrebbe rappresentare un campanello di allarme per numerose aziende e per gli stessi team manager: il 60% degli intervistati ha dichiarato di non amare il lavoro di squadra perché non sufficientemente supportato da una formazione adeguata.
Il Presidente dell'Università di Phoenix evidenzia: «Le squadre composte da diversi lavoratori dotati di una vasta esperienza possono rappresentare la forza di tutti i soggetti coinvolti"

Ma allora molti si chiedono:
  1. Quando i datori di lavoro si impegneranno a formare un team di alto livello? 
  2. Quando la smetteranno di riempire le aziende di persone con due uniche caratteristiche, il raccomandato e il meno costoso?
  3. Perchè spremere il limone fino all'ultima goccia invece di piantare nuovi arbusti?
Concluderei evidenziando i pregiudizi e le valutazioni discriminatorie che continuano anche inconsapevolmente ad inquinare i processi decisionali che portano all'assunzione.
Lo affermano numerosi studi condotti a livello internazionale, tra i quali una ricerca promossa dal Massachusetts Institute of Technology in collaborazione con l'Università di Chicago che ha messo in evidenza come, spesso, razza e sesso rappresentino i due principali fattori discriminanti.

"Qualità non Quantità" mi suggeriscono i colleghi Sabato Colella e Massimo Milone

That's all folks

Alberto Lavorgna 


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