domenica 25 agosto 2013

La scuola Italiana. What’s up?


Mi sento in dovere di informare gli alunni e le Famiglie Italiane direttamente coinvolte e condividere questa mia ennesima delusione
L’assenteismo nel mondo del lavoro continua a regnare nelle scuole Italiane e poi si permettono di parlare di disoccupazione.
Come molti sapranno dal 29 Luglio 2013 il sottoscritto assieme ad alcuni soci ha creato un nuovo progetto “ Chef4you “ ed avendo il fabbisogno di selezionare varie figure professionali ho contattato diverse scuole richiedendo semplicemente una lista dei neodiplomati per renderli partecipe di questa selezione.
A parte il fatto di non aver ricevuto una sola lista di candidati, ma voglio evidenziare che non ho ricevuto una sola risposta che solitamente per educazione una persona dovrebbe fare. Forse mi risponderanno al rientro dalle ferie a Settembre a selezione ultimata.

Carissimi professori, rettori, presidi, dirigenti e qualsiasi figura onnipotente presente nelle scuole, vorrei porgerVi una semplice domanda: cosa vi spaventa e vi allontana dalla nostra collaborazione e dal progetto My Job?

Ci scusiamo con tutti Voi se tra le nostre ore di lavoro dedichiamo solo pochissimi minuti alla scuola per la stesura dei nostri corsi, la creazione dei nostre presentazioni ed alla ricerca di corsi innovativi per gli alunni.
Ci scusiamo se i nostri docenti non sono della Cornell University ma professionisti con anni di esperienza nel proprio campo e che solitamente fanno formazione con parcelle che partono dalle 80 euro ora e vorrei fare solo alcuni nomi: Roberto Peschiera, Rosanna Canzonieri, Silvia Arcidiaco, Barbara Luvero, Fabio Badolato, Sabato Colella, Massimiliano Longo, Luciano Manunta e tanti altri non meno importanti
Ci scusiamo se non riusciamo sempre a coprire le ore di buca per i nostri corsi last – minute visto che siamo umani anche noi e quindi con un lavoro, una vita sociale, una famiglia ed alcune volte riusciamo anche a dormire.
Ci scusiamo se rispondiamo ai messaggi di facebook ed alle email degli alunni a fine giornata e non sempre in tempo reale
Ci scusiamo di rendere partecipe i ragazzi ai gruppi di facebook ove semplicemente leggendo i post delle migliaia di persone che lavorano negli alberghi potrebbero stendere una relazione sui comportamenti della clientela, sui decreti, sulle procedure e sui problemi reali che si incontrano ogni giorno nelle strutture ricettive e non solo.
Ci scusiamo se siamo costretti a difendere continuamente il vostro profilo professionale che per la maggior parte dei ragazzi è messa in discussione per non evidenziare la poca fiducia che trasmettete.
Ci scusiamo se la realtà lavorativa continua ad essere lontano anni luce dai Vostri insegnamenti
Ci scusiamo se alcune volte usiamo gli stagisti per fare le fotocopie, pero’ mi chiedo cosa possiamo insegnare e trasmettere in 5 – 10 giorni? Lo stage continua ad essere una sosta obbligatoria che il programma scolastico prevede.
Ci scusiamo se pretendiamo una formazione a 360 gradi quello che richiede il nostro lavoro
Ci scusiamo se la nostra semplice intenzione è quella di diffondere tra i professori i mezzi innovativi e le procedure che si applicano oggi nelle nostre strutture
Ci scusiamo se spesso preferiamo interagire in Inglese non per umiliare gli alunni (come molti si son permessi di evidenziare) ma per insegnare loro almeno le parole piu’ usate in ambito lavorativo.
Ci scusiamo se pretendiamo il colloquio conoscitivo dello stagista prima dell’inserimento in azienda, visto che non ci risultano persone assunte senza colloqui e selezioni
Ci scusiamo se spesso usiamo parole ritenute non idonee in ambito formativo, mentre è normale dormire, giocare, disturbare, baciare, insultare e creare piccoli falo’ con i pacchetti di sigarette
Ci scusiamo se pretendiamo lo spegnimento dei cellulari durante i nostri corsi per non disturbare gli alunni che hanno voglia di migliorare e che non si possono permettere i nostri corsi a pagamento
Ci scusiamo se crediamo che il confronto con i professori (per noi brain storming) non puo’ che essere bilateralmente produttivo
Ci scusiamo se crediamo nel Role Play mentre la scuola insegna nel 2013 che bisogna rispondere al telefono al 3° squillo.

Riflessioni

La cultura generale serve e nessuno vuole metterlo in dubbio, ma ai colloqui di lavoro vi hanno mai chiesto chi ha scoperto l’America e le province della regione Lombardia? Vi hanno mai chiesto chi era Pitagora e le guerre puniche? Questa provocazione è per far capire alle scuole che ognuno deve fare il proprio lavoro. Voi pensate alla cultura generale che serve per arrivare alle porte del mondo del lavoro mentre per le chiavi ci pensiamo noi.          Alberto Lavorgna


              

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